Specifichiamo che si tratta di una professione flessibile, adatta a chi cerca un lavoro part-time da effettuarsi nei weekend, durante le vacanze o comunque per un periodo di tempo limitato ed è praticata ad esempio da ragazzi e studenti, anche senza esperienza. L’azienda dovrà comunque prestare particolarmente attenzione all’inquadramento lavorativo del Promoter che dovrà essere parametrato all’effettivo impiego.
Cercheremo quindi di inquadrare nel miglior modo possibile la figura professionale del Promoter, per poi comprendere in che modo gestire la risorsa sia a livello commerciale che in ambiente HR e Giuslavoristico.
Il Promoter promuove prodotti, servizi e eventi; la sua attività si configura come direct marketing, di norma è chiamato a svolgere la sua attività in corrispondenza del lancio di un nuovo prodotto o marchio, per inaugurazioni e nuove aperture, o in occasione di eventi e iniziative come mostre, fiere, concerti, raccolte fondi.
Quasi tutti i settori merceologici incaricano promoter per acquisire potenziali clienti, particolarmente attivi sono i Brand della Telefonia Mobile e Fissa, le Pay TV ed il Food and Beverage; quindi cosa fa o cosa dovrebbe fare un promoter ?
La mansione principale del promoter consiste nell’avvicinare potenziali clienti per attività di promozione face-to-face, il promoter espone i prodotti o il brand orientando e consigliando i consumatori, fornisce informazioni su eventi e progetti, distribuendo flyers e gadget.
Normalmente il promoter opera all’interno di centri commerciali e fiere, di solito ma non sempre presso uno stand in questo caso si parla di in-store promotion, se opera all’esterno o comunque all’aperto in luoghi molto affollati come strade, piazze, stazioni e aeroporti si usa il termine out-store promotion.
In alcuni casi, lo stand è utilizzato per la selezione di contatti e attività di lead generation, il promoter dovrebbe fare in modo che il potenziale utente fissi un appuntamento o una prenotazione o comunque compili un form destinato alla profilazione.
Il Target delle attività di field marketing presso uno stand promozionale o dei promoter può essere molteplice: consigliare i clienti all’acquisto di un prodotto, aumentare la brand awareness, ampliare l’ espansione di mercato in una nuova area territoriale, aumentare le potenzialità di un’iniziativa.
Il promoter conosce il prodotto o le finalità dell’iniziativa che sta promuovendo, è importante quindi che venga fornita una formazione iniziale da parte dell’azienda o da chi promuove la campagna.
La risorsa deve ricevere quindi tutte le informazioni per rispondere alle eventuali domande dei potenziali clienti/utenti in modo esaustivo; è importante che venga fornito un abito di rappresentanza con logo, ciò renderà il promoter più credibile agli occhi del potenziale cliente.
Compito del promoter all’inizio di ogni giornata lavorativa sarà verificare la presenza del materiale informativo e promozionale da distribuire e il corretto allestimento dello stand, alcune aziende richiedono la compilazione di report.
L’intraprendenza e forti doti comunicative sono caratteristiche molto importanti per un promoter oltre alla bella presenza e a un aspetto ben curato. L’attività del Promoter è svolta a contatto con il pubblico e spesso in piedi, quindi pazienza e buona resistenza fisica sono doti indispensabili.
Ci sono aziende che cercano promoter con esperienza, con comprovate capacità di vendita e un alto livello di standing per comunicare al meglio il brand, specialmente per la promozione di prodotti per i quali si predilige una figura che ispiri affidabilità e competenza; così come ci sono aziende e/o agenzie che si rivolgono ad una selezione “improvvisata”.
Le aziende che reclutano Promoter, anche quando questo avviene in maniera indiretta attraverso le Agenzie, dovranno prestare particolare attenzione all’inquadramento con cui vengono ingaggiati; ma soprattutto per quanto tempo queste risorse disimpegnano attività promozionale esclusiva a favore della società e dei suoi prodotti.
Le Agenzie tendono ad utilizzare la formula delle cosiddette “prestazioni occasionali“, per regolare il pagamento delle attività dei Promoter; questa tipologia di retribuzione e “inquadramento” è normalmente collegata al fatto che l’attività svolta sia esclusivamente “occasionale“, diversamente non dovrebbe essere utilizzata.
La disciplina riguardante le prestazioni occasionali è stata introdotta dalla Legge n. 30/2003 (“Legge delega al governo in materia di occupazione e mercato del lavoro“) assimilata in quella che poi è stata denominata “Legge Biagi” ossia il D.Lgs. n. 276/2003, così come modificato dall’articolo 24 del D.L. n. 201/2011 c.d. “Legge Fornero“).
La norma aveva introdotto le prestazioni occasionali, che si caratterizzavano sostanzialmente per:
- Durata non superiore a 30 giorni con lo stesso committente in un anno;
- Compenso non superiore a €. 5.000 da ogni committente.
Tale normativa è stata abrogata a partire dal 25 giugno 2015, giorno di entrata in vigore del D.Lgs. 81/2015 ovvero il quarto dei decreti applicativi che fanno parte del cosiddetto “Jobs Act“, la legge delega per la riforma del lavoro; ricordo che il “Jobs Act“ è stato modificato ma non abrogato dal c.d.”Decreto Dignità”.
Tra le molte novità di questa riforma si segnalava l’abrogazione delle prestazioni occasionali, con le caratteristiche di durata e prestazione sopra indicati.
Sulla base di questa norma legislativa, quello che possiamo affermare con certezza è che l’unica disciplina che da un punto di vista civilistico disciplina le attività svolte in maniera occasionale è quella di cui ex art. 2222 del codice civile (del contratto d’opera).
Alla luce delle disposizioni contenute in tale articolo si definisce lavoratore che effettua una prestazione occasionale “chi si obbliga a compiere, dietro corrispettivo, un’opera o un servizio con lavoro prevalentemente proprio senza vincolo di subordinazione, ne potere di coordinamento del committente ed in via del tutto occasionale.”
Solo quando l’attività di Promoter è effettuata in modo non continuativo nel tempo è possibile utilizzare la Prestazione Occasionale per regolare il compenso tra Agenzia e Promoter.
La Prestazione Occasionale è quindi una disciplina fiscale volta a regolare attività non svolte in maniera continuativa nel tempo e per loro natura saltuarie. Per stabilire quando un’attività è occasionale bisogna fare riferimento a quante volte in un anno solare si è effettuata la prestazione.
Se l’attività si è svolta per una o due volte nell’arco dell’ anno la Prestazione Occasionale può trovare concreta applicazione, ma se, come in molti casi, si svolge l’attività per vari giorni, l’assunzione, anche “a chiamata” è inevitabile.
Creare un network valido ed efficiente è fondamentale per avere un vantaggio competitivo nel proprio mercato di riferimento; la funzione Sales di cui fanno parte integrante i Promoter, è l’immagine diretta dell’azienda, il primo front end con il Cliente; Budget e Programmazione a lungo termine sono i presupposti per un sistema di vendita efficace da far crescere attraverso precise strategie.